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CO-produzioni

L'ETA' DEFINITIVA-operetta post rock

dal romanzo di 

Giuseppe Schillaci

 

con

Giuseppe Provinzano

 

Musiche

Uber Alles_ Gianluca Cangemi, Danilo Romancino, Giorgio Trombino

 

drammaturgia e regia 

Giuseppe Provinzano, Giuseppe Schillaci

 

Una Produzione

Almendra Music, Babel Crew, Liber'Aria

 

ANTEPRIMA NAZIONALE 

8 otto '15

Festival Letterature Migranti_Palermo

 

PRIMA NAZIONALE

10 otto '15 

Sabir Fest_Messina

 

IL ROMANZO

Nico Chimenti è un musicista che vive alla giornata, tra Berlino e Roma. Nel Natale del 2011, torna a Palermo, la città dove è nato e cresciuto. Qui ritrova la madre, il quartiere e la casa d’infanzia, e improvvisamente tutto torna all’anno del trauma, agli ultimi mesi che hanno preceduto la morte, enigmatica, del suo fratello gemello. È il 1992, l’anno delle stragi mafiose di Palermo, l’età feroce e innocente di una banda di ragazzini che scopre la vita, le prime ragazze, la musica e il pallone. Dentro questo passato inquieto, riemergono i segreti di una famiglia spezzata dall’età definitiva, quella della morte del fratello Leo. Emerge così un’Italia che si frantuma e si sfalda in una miriade di mondi irreali, di sogni e d’incubi, di delusioni e di solitudini, e in cui l’amore si presenta ora come salvezza, ora come illusione.

 

LO SPETTACOLO/CONCERTO

L’età definitiva - operetta post rock non è una tradizionale messa in scena di un romanzo riadattato per essere “recitabile”, non è nemmeno un semplice reading dove l’attore legge brani del testo accompagnato da dei musicisti, somiglia più a un concerto dove al posto del cantante solista vi è un attore che, invece di cantare, sciorina brani del libro, in una composizione drammaturgica che segue le linee narrative del romanzo. Tale approccio è stato suggerito dallo stesso testo, laddove il tema della lettura e della scrittura, l’intimità suggerita dal protagonista che narra in prima persona le sue vicende, e la musica, suonata o ascoltata, ne sono elementi fondanti. La musica soprattutto è un elemento centrale del romanzo: abbiamo deciso dunque di mettere in scena la band Uber Alles, quella di cui faceva parte Nico da ragazzino, e di farle suonare “vecchi e nuovi pezzi”, nonostante i suoi componenti, nel presente, siano chissà in quali luoghi e in quali vite … ma ben nitidi nei ricordi e nei pensieri del protagonista.

 

Le musiche originali, rievocano gli anni ’90 e gli anni 2000: il post-rock, il dub, il jazz elettrico sostenendo e seguendo il testo in modo non didascalico, ma creando atmosfere che incarnano l’immaginario del protagonista. L’ironia di un’operetta e l’acidità post rock, le colte e divertenti citazioni musicali e le accurate composizioni elettroniche creano un flusso sonoro e di parole unico, con un montaggio drammaturgico d’ispirazione cinematografica.

A rendere ancora più “reale” la messa in scena contribuisce l’interprete di Nico: anche lui 33enne e palermitano e anche lui nato e cresciuto nello stesso quartiere del protagonista e dell’autore de L’età definitiva. L’attore incarna Nico: come Nico legge, come Nico ricorda, come Nico scrive, gli da la voce, la postura e i movimenti del corpo, e anche al suo “doppio” Leo, il gemello.

 

L’operetta post rock nasce da sola … come naturale evoluzione del romanzo … spontaneamente … come un sogno … come un doloroso ricordo … un ricordo rock … post rock!

IL MURO DI SILENZIO

di

Paolo Messina

 

adattamento e regia  

Paolo Mannina

 

con

Sergio Beercock

Alberto Lanzafame

Viviana Lombardo

Antonio Paride Pisciotta

Giuseppe Provinzano

Ada Simona Totaro

 

Una Produzione

Cantieri teatrali Zabut

 

in collaborazione con 

Babel crew

 

 

SINOSSI
Protagonista è una madre in lutto, che dopo l’assassinio del marito morto a causa della rivolta contro un boss, si trova a fare i conti con un ricatto che le impone di fuggire dalla sua terra con i figli. Distrutta dalla situazione, la donna innalza un muro di silenzio, nascondendo ai figli la verità per proteggerli: un errore che pagherà con la morte di uno di loro.

L'allestimento punta a non cedere alla tentazione della retorica né dell'eccessivo realismo e prende le distanze dalla storia "protomafiosa" rappresentata, una storia d'altri tempi, ormai lontana dalla realtà contemporanea.

L'opera fu rappresentata per la prima volta all'inizio degli anni '60, conseguendo un grande successo che, con un cast d'eccezione che comprendeva Paola Borboni, Giammaria Volontè e Carla Gravina, portò lo spettacolo nei teatri di tutta Europa, fino ad essere trasmessa dalla BBC nel 1965. In Italia, però, venne censurata dalla RAI perché considerata inadatta al pubblico. "Il Muro di Silenzio" è metafora di una condizione storica e insieme un atto di rivolta contro ogni forma di tirannia, morale e materiale. Un incitamento ad abbattere le barriere ancestrali di paura che rendono schiavi di un destino di dolore e morte.

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