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Coreografia e interpretazione: Simona Argentieri

Produzione: Babel crew

Costumi e Scene: Angoli di Mondo Coop Sociale, vesto appeso.

Con il sostegno di: angoli di mondo, Spazio Zephiro, Cantieri Culturali Creativi, veneto equo .

a sostegno di: campagna abiti puliti (www.abitipuliti.org)

Una montagna di vestiti come una montagna di spazzatura da idolatrare a totem simbolico, un corpo tra quei vestiti come corpo spazzatura che suscita indignazione giusto il tempo di un notiziario.

Ispirato agli scandali nei settori tessile e calzaturiero che in Asia, Est Europa e nelle nostre regioni da nord a sud, coinvolgono milioni di lavoratori a cui sono negate dignità lavorativa e condizioni minime per la sicurezza. Mansioni ripetitive, semplici, orari di lavori impossibili, paghe da truffa: dietro il fascinoso mondo della moda, una vergogna di sfruttamento e precarietà.

Una delle riflessioni poggia sulla possibilità che abbiamo di recuperare i materiali, di permettere la circolazione di ciò che è stato gettato perché apparentemente non serviva più a nessuno, oltre che sulla corsa smoderata al consumo caratterizzante il nostro modello occidentale capitalistico.

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